LITI VARIE TRA LEPRIGNANESI IN CORSO NEL 1835 PRESSO IL GOVERNO DI CASTELNUVO DI PORTO

Nella causa prot. n. 33/1835, Felice Visca fa causa a Carlo Rossi per ottenere il pagamento di 69 scudi, in parte per un censo, in parte per la morte di Brigida Rossi (deve intendersi, con ogni probabilità, che la defunta era coniugata con il Visca e che era figlia o sorella del convenuto); nella causa prot. n. 497/1834 Bernardo Sinibaldi produce istanza tendente ad ottenere che siano venduti al pubblico incanto – in danno di Vincenzo ed altri Pasqualoni, come eredi del fu Don Francesco Maria Pasqualoni – beni esecutati in forza di sentenza emanata il 25 giugno 1834 dalla Congregazione Civile dell’A.C. (“Auditor Camerae”); Don Pietro Moretti, amministratore di diversi luoghi pii in Leprignano, intenta diverse cause, contro Orsola vedova Betti e contro Giovanni e Tommaso figli ed eredi del fu Francesco Betti (prot. n. 428/1835), contro Marco Rossi (prot. n. 429/1835; per il convenuto compare in udienza la moglie Maddalena), ancora contro Marco Rossi e insieme contro Domenico Gualdarini (indicato come “Guarderini” nella documentazione processuale; prot. n. 402/1835) (b. 470, giornale di udienza).

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