IL TESTAMENTO DI ROSA ROSSI

Con testamento scritto il 17 giugno 1850 dal Parroco e Vicario Foraneo di Leprignano, canonico Antonio Lockmann, e pubblicato il 4 luglio 1850, Rosa Rossi, figlia del fu Alessandro, moglie di Pietro Baiocchi del fu Tancredi, dispone che, premorendo la di lei figlia Faustina al padre, marito della testatrice, quest’ultimo sia costituito usufruttuario vita natural durante della dote, fatta eccezione per cinquanta scudi da erogarsi per far celebrare messe nel termine di otto anni, e che, alla morte del marito, il patrimonio dotale di essa testatrice sia venduto e il ricavato utilizzato per la celebrazione di messe in suffragio delle loro anime; dispone altresì che, premorendo la figlia Faustina al padre, marito della testatrice, una vignola con piccolo oliveto in vocabolo San Sebastiano diventi proprietà del coniuge superstite. Il testamento viene pubblicato nel locale di abitazione del Reverendo Signor Arciprete – locale ubicato nel palazzo del Monastero di San Paolo in Leprignano – e sono testimoni al momento della pubblicazione il possidente Matteo Pagliuca del fu Pietro e il falegname Luigi Socci del fu Giuseppe.

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